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La Storia di Villa Manolesso Ferro

Tra passato e cultura

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Villa Manolesso Ferro (Sorgato) venne edificata alla fine del XVI secolo dalla famiglia veneziana Ferro, del Patriziato Veneto.

 

Dall'aspetto semplice di casa padronale, situata all'interno di una immensa tenuta agricola, la Villa si offriva come dimora per i viaggiatori che solcavano la via Postumia. L'antica strada consolare romana del II secolo a.C. , che univa Aquileia e Concordia a Genova, di fatto rappresentava il confine nord dei terreni di proprietà della Villa.

 

Le attività legate alla cotivazione dei campi e all'ospitalità dei viandanti costituivano una risorsa importantissima per l'economia dei Ferro, che regolarmente si recavano in Villa tanto per piacevoli soggiorni (nel corpo centrale della Villa), quanto per amministrare l'attività imprenditoriale. 

Nel corso del Seicento, come testimoniato da una cartina risalente al periodo conservata lungo il maestoso scalone centrale, la Villa vide accrescere i propri possedimenti e la propria ricchezza al punto tale che vennero ampliate le due barchesse laterali e l'imponente Torre Colombera, già presente a partire dal XV secolo. In quel periodo la Torre Colombera costituiva la traslazione in ambito rurale delle vecchie case-torri urbane e divenne subito il nucleo della casa a corte in un periodo in cui le esigenze difensive sovrastavano le altre, vista la presenza di briganti e soldataglie in aperta campagna.

 

Diverse furono le Nobili Famiglie che si susseguirono attraverso i secoli nella proprietà della Villa: prima la famiglia Ferro, poi  Manolesso, Folco, Zambelli, Marcello, Chiozzi e ora Sorgato.  

La Villa passò di mano in mano e di generazione in generazione come indissolubile sigillo d'unione tra le famiglie del tempo. Amorevole la dedica da madre a figlio incisa sul marmo nella lapide collocata sotto il poggiolo superiore della facciata sud.

Nel corso del 1800 Villa Manolesso Ferro acquistò l'imponente e maestoso aspetto conservato fino ai giorni nostri, quando la vicende della Villa si intrecciarono con le vicende storico/politiche del Lombardo-Veneto, diventando presidio militare dell'Impero Asburgico. Domina da allora la facciata centrale l'imponente Aquila Bicipite a teste coronate con stemma Asburgico, dipinta invece nella facciata sud.

A conferma degli stretti rapporti che intercorrevano tra Villa Manolesso Ferro e la Casa Imperiale Austriaca, decorano la facciata nord 12 busti raffiguranti i 12 imperatori della Famiglia Imperiale, rispettivamente da destra verso sinistra: Ferdinando III, Leopoldo I, Giuseppe I, Carlo V, Francesco I Duca di Lorena, Francesco II, Leopoldo II, Ferdinando I, Francesco II poi I d'Austria, Ferdinando II, Federico III, Alberto II, Massimiliano I.

 

Tra tutti, il busto più importante è quello collocato nel salone principale al piano primo della Villa raffigurante Francesco Giuseppe I, contemporaneo alle vicende ottocentesche di Villa Manolesso Ferro, consorte di Elisabetta di Baviera, diventata famosa con il nome di Sissi.

 

Molte furono le personalità che soggiornarono in Villa nel corso dell'Ottocento, tra tutte il Viceré del Lombardo-Veneto, l’Arciduca Ranieri; A seguire, durante la prima guerra mondiale, Villa Manolesso Ferro fu sede del comando dell'VIII Corpo d'Armata, quì il Generale Gandolfo era solito dimorare. Testimonianze storiche tramandano che in più di un'occasione Villa Manolesso Ferro ospitò il re Vittorio Emanuele III e il Generale Cadorna.

 

In periodi più recenti, dopo la prima guerra mondiale, durante le lotte agrarie, vi si svolse un episodio di "Assalto alla Villa" per costringere il padrone a firmare nuovi patti agrari.

 

Villa Manolesso Ferro ha così accompagnato l'evoluzione della società veneta degli ultimi secoli, lasciando che il tempo con il suo passaggio e le sue vicende impreziosisse ogni stanza. 

 

Oggi Villa Manolesso Ferro offre la sua bellezza per accogliere i suoi graditi ospiti ed introdurli al culto della bellezza e della dolcezza in ogni sua forma ed espressione.

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